Anche quest’anno il 19 Marzo si celebra la Festa del Papà, una ricorrenza che cade il giorno di San Giuseppe e che ci ricorda ogni volta quanto sia importante la figura del padre.
Cosa pensano i giovani di oggi del loro papà? È per loro ancora una figura autorevole o no?
In questi giorni lo abbiamo chiesto agli studenti delle scuole secondarie della provincia di Catania.
I ragazzi si sono prestati a rispondere alle nostre domande, nonostante le situazioni personali fossero diverse: se c’è chi infatti con il proprio genitore ha buoni rapporti, c’è invece chi con lui ha rapporti conflittuali, così come anche c’è chi ha subito il trauma del lutto nel corso degli anni e chi invece non l’ha mai conosciuto.
In ogni caso che lo si conosca o no, che sia presente nella propria vita o assente, un papà lo hanno o hanno avuto tutti! Ci siamo quindi soffermati più che sul rapporto e le storie personali su cosa gli adolescenti vorrebbero dal loro papà.
E la risposta che è stata data dalla maggior parte è stata: “Il tempo”. Ovvero, quello che emerge è che i giovani vorrebbero che il padre si ritagliasse più spazio per loro. Forse perché troppo indaffarato con il lavoro, forse perché impegnato con le varie mansioni che spettano all’uomo di famiglia, molto spesso la figura paterna è considerata meno presente di quella materna (certo ci sono le eccezioni). Dalle risposte, almeno per i ragazzi, emerge il desiderio di avere evidentemente un’uguaglianza in termini di presenza tra i due genitori.
Tra i ragazzi delle scuole medie c’è chi afferma che sarebbe molto bello se il papà giocasse con lui (a calcio, ai videogiochi, ad altri sport vari). C’è chi invece ha parlato di uscite (“mi piacerebbe andare con lui al cinema” o “una giornata insieme al mare, al parco o in montagna”).
Tra le femminucce invece spicca di più un maggior desiderio di confronto: “Vorrei avere maggior dialogo con lui” dichiarano la maggior parte delle ragazze.
Padri quindi troppo presi dal lavoro per passare del tempo con i figli e poco dialoganti con essi?
Secondo le ultime ricerche non è proprio così, e anzi il classico immaginario del “papà che porta il pane a casa” e la “mamma che si occupa dei figli”, al giorno d’oggi sembra essere cambiato. Nel contesto familiare degli anni 2020, infatti, sempre più padri si occupano di faccende domestiche, cucinano, portano i figli dal pediatra o alle loro attività ricreative. Un'analisi effettuata nel 2023 dal Pew Research Center, basata su dati dell'U.S. Census Bureau, ha evidenziato un incremento della percentuale di padri che svolgono il ruolo di casalinghi, passando dal 4% nel 1989 al 7% nel 2021. Nonostante ciò, il divario con le madri rimane significativo: secondo il rapporto, aggiornato al 2021, solo il 18% dei genitori casalinghi è rappresentato da uomini. In pratica, si tratta di quasi uno su cinque, sebbene questa percentuale possa essere aumentata negli ultimi anni non ancora registrati.
E in Italia? Le statistiche più recenti dell'Istat sui padri casalinghi risalgono al 2016, quando erano stati conteggiati circa 200.000 padri in questa situazione. Tuttavia, nel corso di questi anni, molte cose sono cambiate, come dimostrato dall'analisi di Save The Children, che evidenzia come il tasso di congedo di paternità in Italia sia più che triplicato tra il 2013 e il 2022.
Ma il padre è ancora un punto di riferimento per i figli?
Dalle nostre interviste emerge che oggi la figura del padre è sempre più oscurata, con una svalutazione che raddoppia nel caso di genitori separati. In generale ciò che emerge è che i maschi vedono il padre più come una figura “amichevole”, con la quale tendono a confidarsi e a cercare per divertirsi, mentre vedono più autorevolezza nella figura della madre.
Quali sono le cause?
Secondo gli studiosi sono legate a un'evoluzione culturale che ha cercato di destrutturare il modello patriarcale. Questo processo è in corso, ma i suoi effetti, purtroppo, includono anche conseguenze negative: se il padre non è più il punto di riferimento normativo o economico della famiglia, deve reinventarsi come figura genitoriale più presente e completa. Probabilmente però c’è anche una causa più “tecnologica”. Con internet accessibile ormai anche per i bambini molto piccoli, la possibilità di trovare figure autorevoli, modelli da ammirare, da imitare e da prendere come “mentori” è aumentata esponenzialmente. Oggi un padre che non vive più con il proprio figlio o che passa poco tempo con lui, sarà da esso più facile da “rimpiazzare” con qualche figura conosciuta sul web, anche se non direttamente.