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Verso il Conclave: che tipo di Chiesa e di Papa vogliono oggi i giovani?1° Maggio: Una festa per i lavoratori ma non per i giovani. L’Italia agli ultimi posti in Europa per occupazione giovanile.Malattie rare: il 70% dei pazienti è under 14. E a Catania si torna a donare per la ricerca con la Walk of Life di Telethon.Giornata internazionale della Danza: una disciplina sottovalutata che però contribuisce a migliorare l’apprendimento nei ragazzi.Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro: denunce di infortunio in calo tra gli adulti, ma aumentano quelle tra gli studenti.L’ultimo abbraccio a Papa Francesco, il Pontefice che sapeva parlare ai giovani.

Coordinatore di Redazione

Valerio Saitta

Verso il Conclave: che tipo di Chiesa e di Papa vogliono oggi i giovani?

2025-05-03 06:00

Valerio Saitta

Apertura, attualità,

Verso il Conclave: che tipo di Chiesa e di Papa vogliono oggi i giovani?

Tra qualche giorno inizierà il Conclave che si dovrà occupare di scegliere la nuova guida della Chiesa Cattolica. E ciò avviene dell’anno del Giubileo

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Tra qualche giorno inizierà il Conclave che si dovrà occupare di scegliere la nuova guida della Chiesa Cattolica. 
E ciò avviene dell’anno del Giubileo, in cui tantissimi giovani si ritroveranno a Roma per manifestare la loro fede e per conoscere, a questo punto, il nuovo Papa. Già la fede, la spiritualità, la devozione…sono parole che spesso si sentono pronunciare dai chi è religioso, ma che proprio tra i ragazzi non sembrano essere molto frequenti. Questo perché secondo le più recenti statistiche soltanto il 7% degli under 30 considera fondamentale avere un legame con un Dio. Il 28% invece si dichiara ateo.
Dati che fanno riflettere in uno Stato come il nostro, da sempre legato alla tradizione cattolica e in cui la Chiesa esercita una certa influenza. Basti pensare anche all’ora di religione cattolica negli istituti scolastici, introdotta dal regime fascista, che dopo quasi un secolo è ancora inclusa tra le materie della scuola primaria e delle scuole secondarie. Oggi è considerata un’ora inutile dalla maggior parte degli studenti. Molti nemmeno la frequentano (per legge possono astenersi).

Dunque i giovani si stanno allontanando dalla Chiesa e da Dio? In realtà no… è semplicemente cambiato il modo di vivere la spiritualità. Il fenomeno delle "chiese vuote” è sotto gli occhi di tutti, ma non andare a messa la domenica o durante i giorni di festa non significa necessariamente aver abbandonato la fede. È evidente che la fede è destinata a mutare insieme all'evoluzione dell'essere umano e i giovani lo stanno comunicando chiaramente. I ragazzi parlano per immagini, non per concetti. Stare troppo tempo a pregare, ad ascoltare la predica di un parroco fatta di parole e messaggi difficili da comprendere può essere snervante e persino controproducente.

Per i giovani la spiritualità va più che altro vissuta interiormente, tramite le buone azioni e il dialogo personale con Dio. Preferiscono comportarsi in modo corretto, pregare in maniera libera e spontanea piuttosto che osservare i riti o leggere le sacre scritture. Da una recente ricerca che ha coinvolto gli adolescenti che hanno appena concluso il percorso del catechismo emerge che il 90% di essi ha percepito questi incontri “noiosi” e gli è rimasto ben poco di ciò che hanno appreso in maniera teorica. Questo avviene perché spesso la formazione segue schemi superati. 

Ma allora qual è la Chiesa che i giovani vorrebbero?
Probabilmente quella della GMG: ovvero una chiesa aperta, inclusiva, dinamica, dialogante. Durante l'ultima Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona di due anni fa abbiamo visto una partecipazione entusiasta e numerosa di giovani da tutto il mondo e quella della GMG non è certamente la Chiesa quotidiana.
Una chiesa accogliente ed inclusiva deve anche probabilmente essere più “aggiornata” con il pensiero dei ragazzi. Su alcune questioni il pensiero della Chiesa sembra lontano anni luce dalla realtà. Si pensi alla tematica della sessualità o della omosessualità, entrambi visti quasi come atti peccaminosi. Spesso la morale cattolica viene percepita come discriminatoria e questo per i ragazzi di oggi è inaccettabile. Non è una questione di singolarità, dell’essere o meno omossessuali, ma dell’essere una comunità che accoglie senza giudicare.

La grande sfida che il nuovo Papa che sarà chiamato ad accogliere sarà proprio questa: far diventare la chiesa di oggi una Chiesa contemporanea (almeno se si vuole includere i giovani), che sia allegra, meno cupa e seriosa, che possa attrarre a sé le nuove generazioni seguendo i suoi principi ma allo stesso tempo camminando a braccetto con i cambiamenti moderni.