Testata registrata al tribunale di Catania

info@sudlife.it   |   Tel: +39 339 7008876

logo-sudlife

ISCRIVITI AI NOSTRI CANALI:

 

redazione@sudlife.it
direttore@sudlife.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

SudLIFE:

 

Edito da: Sudpress S.r.l. C.da Giancata s.n., Zona Industriale – 95128 Catania

logo-sudlife

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Inquinamento dell’aria: così Palermo e Catania nel 2030 saranno due città “fuorilegge”. In Italia oltre il 5% degli istituti si trova vicino a fonti inquinanti.Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare: i giovani sono sensibili al tema, ma sprecano 4 volte in più rispetto agli adulti.Sant’Agata 2025: anche i giovani tra i protagonisti.Maturità 2025: Il Ministero sceglie le discipline della seconda prova. Ecco tutte le novità.Confronto tra le Università: Catania è la più conveniente d’Italia, ma il tetto per l'esenzione fiscale resta alto.Smartphone vietati in Sicilia per i bimbi fino a 5 anni. Approvata la legge targata M5S.

Coordinatore di Redazione

Valerio Saitta

Inquinamento dell’aria: così Palermo e Catania nel 2030 saranno due città “fuorilegge”. In Italia oltr

2025-02-07 06:00

Valerio Saitta

Apertura, attualità,

Inquinamento dell’aria: così Palermo e Catania nel 2030 saranno due città “fuorilegge”. In Italia oltre il 5% degli istituti si trova vicino a fonti inquinanti.

Ci sono anche Palermo a Catania nella classifica “Mal'Aria di città 2025”, il rapporto di Legambiente che valuta l’inquinamento dell’aria delle città.

fotor-ai-20250204195922.jpeg

Ci sono anche Palermo a Catania nella classifica “Mal'Aria di città 2025”, il rapporto di Legambiente che valuta l’inquinamento dell’aria delle città italiane.
In linea generale la situazione relativa allo smog si è aggravata, con 25 centri urbani che hanno superato i limiti giornalieri di polveri sottili PM10 (nel 2023 erano 18), su un totale di 98 analizzati. La soglia di legge per il Pm10 è fissata in 35 giorni all'anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi per metro cubo. 


Le misurazioni sono state effettuate tramite 50 centraline e a Catania a rilevarle è stata la stazione di viale Vittorio Veneto, che ha registrato il numero massimo di giorni di sforamento, ben 46, durante i quali è stata superata la soglia limite. 
Si sono verificate anche diverse situazioni critiche relative ad altri inquinanti, come il biossido di azoto (NO2). Sia le centraline di Palermo e sia quella di Catania hanno evidenziato superamenti della soglia media annuale fissata a 40 microgrammi per metro cubo.

 

Questa la classifica delle città siciliane per inquinamento di polveri sottili (PM10) e biossido di azoto (NO2):

 

Catania (31-32)
Palermo (30 – 40)
Siracusa (26 – 17)
Ragusa (25 – 8)
Messina (22 – 23)
Caltanissetta (22 – 14)
Trapani (22 – 14)
Agrigento (21 – 10)
Enna (16 – 4).

Sebbene attualmente nessuna città superi i limiti annuali di PM10 e NO2 previsti dalla normativa vigente, la situazione potrebbe cambiare con l'entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria, dato che a partire dal 1° gennaio 2030 sarà messo un nuovo limite di 20 µg/mc. Di conseguenza, 70 città italiane risulterebbero fuorilegge nel 2030. In Sicilia lo sarebbero tutti i comuni capoluoghi ad eccezione di Enna, con Catania e Palermo che si troverebbero nella situazione di dover ridurre le loro attuali concentrazioni del 35% e del 33% rispettivamente. Anche Siracusa e Ragusa dovranno abbatterle rispettivamente del 22% e 18%.

Secondo i dati (e lo si può facilmente intuire) le cause principali dell’inquinamento nelle città sono dettate dallo scarico delle auto. Ed è chiaro anche perché Palermo e Catania sono grandi centri urbani più trafficati. Un altro fattore da tenere in considerazione è la posizione geografica, con le due città che presentano alte temperature e scarsa ventilazione in alcune zone con il conseguente accumulo di inquinanti. A questo si aggiungono il riscaldamento domestico e le emissioni industriali.

 

I giovani sono consapevoli della qualità dell’aria che respirano? 
Secondo una ricerca elaborata esattamente un anno fa da Openpolis – Con i Bambini su dati Eurost il 7,4% dei giovani tra i 16 e i 24 segnala problemi di inquinamento nella zona in cui vive. Nonostante non sembri una percentuale elevata, se la confrontiamo al resto d’Europa, notiamo che l’Italia si posiziona al quarto posto per numero di giovani che segnalano problemi ambientali nel loro luogo di residenza, preceduta da Malta, Grecia e Francia. 
Sempre secondo il report per quanto riguarda le scuole nelle città oltre il 5% degli istituti si trova vicino a fonti inquinanti. Tra le regioni è la Liguria a detenere la maglia nera con più edifici adiacenti fonti di inquinamento atmosferico, seguita dal Lazio e dalla Puglia.