Testata registrata al tribunale di Catania

info@sudlife.it   |   Tel: +39 339 7008876

logo-sudlife

ISCRIVITI AI NOSTRI CANALI:

 

redazione@sudlife.it
direttore@sudlife.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

SudLIFE:

 

Edito da: Sudpress S.r.l. C.da Giancata s.n., Zona Industriale – 95128 Catania

logo-sudlife

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Divari scolastici in Italia: in matematica al sud il 70% degli studenti non arriva ai livelli adeguatiFenomeni estremi: lo scorso anno hanno condizionato il percorso di studi di 25 milioni di ragazziGaza: la strage di bambini che la politica fa finta di non vedereCosplay, fumetti e manga: un mondo in continua crescita tra i ragazziGiornata Mondiale senza tabacco: quanti sono oggi i giovani che fumano in Italia?Intelligenza Artificiale: quanti e quali posti di lavoro creerà?

Coordinatore di Redazione

Valerio Saitta

Gaza: la strage di bambini che la politica fa finta di non vedere

2025-06-04 06:00

Valerio Saitta

Apertura, attualità,

Gaza: la strage di bambini che la politica fa finta di non vedere

Oggi è la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressione

result_fotor-ai-2025060319621.jpeg

Oggi è la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressione e per l’occasione noi di Sudlife abbiamo scelto di parlare di questa ricorrenza perché reputiamo che in questo periodo più che mai è il caso di tenere alta l’attenzione sulle stragi di innocenti che stanno avvenendo in alcune parti del mondo.

Partiamo intanto col dire che questa giornata è stata istituita nel 1982, durante una sessione speciale di emergenza sulla questione palestinese nella quale emerse in tutta la sua drammaticità il numero di bambini vittime degli attacchi di Israele. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite scelse per la commemorazione il 4 giugno.

Da quel momento sono passati 43 anni, eppure purtroppo dobbiamo constatare che dopo tanti anni nulla è cambiato. L’orrore per ciò che colpiva all’epoca i ragazzini della Palestina è lo stesso di oggi. Anzi, forse le cose sono addirittura peggiorate. Perché purtroppo, quando c’è una guerra, sono i bambini quelli che pagano il prezzo più alto. 
E secondo l’Unicef dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, sono stati infatti uccisi più di 1000 bambini e più di 4mila sono rimasti feriti. In totale, sempre secondo l’Unicef, sono più di 50.000 i minori morti o feriti dall’ottobre 2023. 

Non in tutti i casi, però, è stato possibile dare alle giovani vittime un nome e un cognome. L’UNRWA ha sottolineato più volte come si tratti di numeri senza precedenti, considerando che in pochi mesi si è eguagliato quello fatto registrare negli ultimi quattro anni sommando tutte le guerre del mondo.
Ma c’è di più: per chi sta riuscendo a sopravvivere, lo fa in condizioni disumane: con pochissimo cibo e acqua, senza casa, in una situazione igienico sanitaria penosa. Per non parlare dei danni permanenti che ci saranno a livello psicologico.
I giovani di Gaza rischiano di morire ogni giorno: non sono protetti mentre vanno a scuola, non sono protetti mentre ricevono cure negli ospedali. Dall’uccisione e mutilazione, al rapimento e alla violenza sessuale, dagli attacchi contro l’istruzione e le strutture sanitarie, alla negazione dell’assistenza umanitaria di cui hanno disperatamente bisogno, i bambini sono nel mirino delle parti coinvolte nel conflitto su una scala incredibile.
 
Ma la politica internazionale cosa sta facendo di fronte a questo vero e proprio genocidio? Come si fa a giustificare ancora la follia di Netanyahu che parla di “obiettivi di guerra”? Davvero si può rimanere così indifferenti e pensare che prezzo da pagare per la pace sia l’uccisione di tanti altri bambini?
Noi non riusciamo veramente a capire quali altre crudeltà debbano essere trasmesse in tv prima che la comunità internazionale si attivi seriamente, usi la propria influenza e intraprenda un’azione coraggiosa e decisa per fermare tutto ciò. Non bastano gli slogan, non bastano delle semplici dichiarazioni di solidarietà. Servono azioni concrete, subito!

Perché altrimenti questa giornata, dedicata a riconoscere il dolore patito dai bambini di tutto il mondo che sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi, non serve a nulla. 
L’UNICEF ha rinnovato anche quest’anno l’appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché cessino le violenze, proteggano i civili, compresi i minori, rispettino il diritto internazionale umanitario e i diritti umani, facilitino l’immediata consegna degli aiuti umanitari e liberino tutti gli ostaggi.
I bambini di Gaza hanno bisogno di protezione. I palestinesi necessitano di tutto e più di ogni altra cosa, richiedono un’azione immediata e condivisa per mettere fine a tutto questo una volta per tutte.