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#INTOODP- I 3 errori comunicativi sul Coronavirus

2020-03-08 14:19

Simone Dei Pieri

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#INTOODP- I 3 errori comunicativi sul Coronavirus

Diventato presto l'argomento principale in tutto il globo, il COVD-19 (o "nuovo coronavirus"), partendo da Wuhan in Cina ha raggiunto rapidamente buon

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Diventato presto l'argomento principale in tutto il globo, il COVD-19 (o "nuovo coronavirus"), partendo da Wuhan in Cina ha raggiunto rapidamente buona parte del pianeta ed ogni Paese sta rispondendo alla sua diffusione  in maniera più o meno attenta. Ma come si parla di un virus senza generare il panico?



Ogni situazione di crisi necessita di reazioni immediate, accompagnate da una comunicazione precisa e non contraddittoria, senza la quale si porterebbe il pubblico (e in questo caso, i cittadini) al panico ed a generare problemi di più difficile gestione rispetto a quello principale.


Non avendo mai affrontato un caso del genere, è facile perdere di vista le 3 regole auree della comunicazione in stato di crisi, ma vogliamo ripassarle per tutti.


1. Fornire una sola linea ufficiale.

Come avvenuto nelle scorse settimane, le notizie si rincorrono e i giornalisti fanno a gara a scrivere il titolo più altisonante: banale influenza, piaga inenarrabile, trovata commerciale e chi più ne ha più ne metta. Ma la presenza di più voci non fa altro che mandare in confusione il Paese, smorzando l'unica linea comunicativa che dovrebbe essere chiara a tutti, ossia quella ufficiale.


2. Diffidare dai social media.

Affollati da competenze non tecniche, i social media danno spazio a tutti. Viene da sé il rischio che questo può  causare: diffusione di fake-news, titoli ed informazioni sensazionalistiche che confondono i meno informati generando il panico nella popolazione, che tende a polarizzare i propri comportamenti.


3. Agire, prima di parlarne.

Nelle ultime ore di sabato 07 marzo si diffonde una notizia: il Governo bloccherà di lì a poco la Lombardia. Le reazioni non si fanno attendere e in centinaia affollano gli ultimi treni della sera per tornare a casa, fuori dalla zona rossa istituita per contenere il virus.Per quanto possa sembrare ovvio parlare di rispetto delle regole, in una situazione di crisi è importante parlare delle azioni da intraprendere solo


DOPO

averle intraprese.Ogni altro comportamento, infatti, rischia di allertare i cittadini che appunto, presi dall'isteria collettiva, agirebbero incuranti delle regole.