
Secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal, le imprese siciliane non sono state in grado di reperire oltre 47.000 lavoratori durante il 2018. Durante lo scorso anno, le imprese siciliane hanno domandato lavoro per 226.180 posti: di questi, un ammontare maggiore al 20% non è stato collocato nel mercato del lavoro. Sembrerebbe un paradosso, in una regione in cui i “neet”, ossia i giovani di età compresa fra 18 e 24 anni che non studiano e non lavorano sono più di 900.000, e a fronte di più di 200.000 disoccupati rimasti nella forza lavoro. In realtà, il paradosso non esiste. Il mercato del lavoro attuale scoraggia i giovani ad entrare nella forza lavoro, che cala anche dal punto di vista delle competenze. Non è un paradosso perché la normalità, ossia un contratto regolare, diventa una fortuna. Non è un paradosso perché ti propongono di lavorare per un full time maggiore di 40 ore a settimana, festivi compresi, senza busta paga, malattie, ferie, con una retribuzione a provvigione, dimenticando ogni tipo di previdenza sociale. Non è un paradosso perché con la vostra domanda di lavoro, che più che lavoro appare sfruttamento, ampliate la disoccupazione frizionale e mandate al macero gli sforzi dei giovani alla ricerca dell’autonomia. Non è un paradosso perché vi sono reclutatori non qualificati che domandano giovani titolati e ultra qualificati per mansioni precarie, instabili, inferiori alle competenze. E alcuni non ci stanno a farsi sfruttare.Perché siamo nella terra in cui una : è già tanto lavorare, cosa vuoi di più,
retribuzione dignitosa è un optional
esser pagato?