Si è concluso ieri il Salone dell'Orientamento dell’Università di Catania 2025, l’evento annuale dedicato alle ragazze e ai ragazzi del 4° e 5° anno delle scuole superiori di 2° grado e, in generale, a tutte le persone diplomate, interessate a iscriversi o a trasferirsi all’Università di Catania.
Obiettivo come sempre è stato dare tutte le informazioni necessarie per favorire una scelta consapevole degli studi universitari. E come al solito gli studenti hanno risposto presentandosi in migliaia al Centro Universitario Sportivo di Via Santa Sofia, dove erano stati allestiti gli stand dei vari atenei all’interno delle palestre. Nell’area esterna vi erano invece i gazebo delle Forze dell’Ordine o delle Forze armate, mentre nel prato i ragazzi hanno trovato un’ottima location per potersi rilassare.
Ma obiettivo è stato anche quello di promuovere la scelta di Catania, eletta da una settimana la “Città italiana dei giovani”. Certamente per le istituzioni mostrare che Catania ha un grande Ateneo ben organizzato con un’ampia offerta formativa è stato importante per incoraggiare i giovani a restare qui e a non andare via verso altre regioni.
I numeri parlano chiaro: ormai da anni insieme alla Calabria e alla Campania, la Sicilia è la regione con più giovani che emigrano.
Il salone si è svolto dall'8 al 10 aprile 2025 dalle ore 8:30 alle ore 14:30. Ogni giorno è stato possibile per i ragazzi interagire con esperti di orientamento e partecipare a colloqui individuali, ricevere informazioni sulle pratiche burocratiche di iscrizione, conoscere le opportunità lavorative e di carriera una volta terminati gli studi, ottenere informazioni su borse di studio, alloggi, servizi per studenti con disabilità e altre facilitazioni, partecipare ai workshop tematici, ai laboratori del Progetto OUI dalle ore 14.30 ad altre attività collaterali, tra cui competizioni sportive e musica dal vivo. Alle 12 si sono anche svolte le dj battle aperte agli studenti delle scuole partecipanti.
Questa edizione è promossa dall’Università di Catania in collaborazione con il Cus Catania nell'ambito del progetto "OUI, ovunque da qui", finanziato dall'Unione Europea – NextGenerationEU. "Vi auguro di cuore di riuscire a trovare la vostra strada, magari una ‘strada Unict’ – ha detto il rettore Francesco Priolo - l’università che non è soltanto un luogo dove si studia per costruire futuro, grazie a oltre cento corsi di studio in ogni disciplina, ma anche un luogo di socialità, dove si può fare teatro o sport, interagire e crescere insieme ad altri studenti e studentesse della vostra età. In questi tre giorni avrete a disposizione tantissime informazioni, ma soprattutto potrete parlare con professori e vostri futuri colleghi che vi racconteranno la loro esperienza e vi aiuteranno a capire qual è il percorso più adatto a voi".
Tre giorni in cui ovviamente molti ragazzi non sono andati a scuola. I momenti del Salone dello studente sono promossi dalle stesse scuole e i giovani sono spronati ad andarci per avere in un solo momento un quadro generale dei percorsi universitari e per incentivare anche l’iscrizione all’Università di Catania.
Ma cosa si sono “portati a casa” i giovani da questi incontri? Qualcuno pensa che tra musica, sfide sportive e momenti di intrattenimento, poi alla fine quelli che siano andati davvero lì per informarsi sui percorsi universitari siano meno della metà. Per gli altri partecipare è solo una buona scusa per non andare a lezione.
Alcuni studenti li abbiamo intervistati proprio alla fine della mattinata, all’uscita dei cancelli (e ovviamente nessuno ha ammesso che era lì solo per trascorrere alcune ore in spensieratezza).
C.V. dichiara: “Un bell’evento, mi ha fatto piacere partecipare e l’ho trovato utile. Personalmente credo che confermerò la mia scelta di iscrivermi a Lettere”.
“Quest’anno voglio entrare in medicina. L’abolizione del test d’ingresso, di cui già ero al corrente, mi ha spronato ancora di più ad intraprendere questo percorso – ha affermato A. L. – Mi hanno spiegato che bisogna seguire le lezioni in presenza, mi hanno parlato dei vari indirizzi di specializzazione e per me è stato bello confrontarmi oggi con dei miei possibili futuri colleghi”.
“Ho apprezzato molto il Salone perché attualmente sono indecisa su dove inscrivermi e mi sono quindi informata in tutti gli stand, dove ho trovato persone amichevoli e preparate” ha commentato E. S.
Pareri dunque favorevoli e ragazzi contenti, che confermano quanto pubblicato in questi giorni da AlmaDiploma (e di cui vi parleremo più approfonditamente in un altro articolo) e cioè il fatto che sono molti di più i giovani che decidono di iscriversi all’Università dopo il diploma rispetto a quelli che abbandonano gli studi. Questo perché, come evidenzia la ricerca, l’Università è vista ormai come una prosecuzione naturale del proprio percorso formativo e quindi l’importante è iscriversi. Poi se la scelta sia stata giusta o meno, lo si vedrà con il tempo.
E purtroppo sono tanti i ragazzi che abbandonano l’Università o cambiano indirizzo dopo solo un anno. Questo è sicuramente dovuto alle difficoltà d’impatto verso un mondo nuovo, diverso dalla scuola, che scoraggia qualcuno. Ma può anche essere segno che evidentemente la motivazione non era così alta o la scelta è stata sbagliata a priori.
Forse a 18 anni non si sa ancora cosa si vuole dalla propria vita. I ragazzi crescono più lentamente di prima e in un mondo che sta andando a 100 all’ora, fanno fatica a tenere il passo. Del resto nascono nuove start up ogni giorno.. come si può pensare che un giovane sia convinto il prossimo anno di una cosa scoperta oggi, se già questa tra qualche mese è cambiata? Come può pensare di voler intraprendere una professione, se un domani non tanto lontano non si sa nemmeno se esisterà ancora o se si trasformerà in qualcos'altro? E come inciderà l'intelligenza artificiale in ogni ambito professionale?
Noi non abbiamo le risposte, ma come al solito lanciamo interrogativi.