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Valerio Saitta

Studenti “ciceroni” per un weekend: alle Giornate del Fai di Primavera a raccontare le nostre bellezze ai

2025-03-25 05:00

Valerio Saitta

Apertura, arte e cultura, Scuola, Università,

Studenti “ciceroni” per un weekend: alle Giornate del Fai di Primavera a raccontare le nostre bellezze ai turisti sono stati i giovani.

Sabato 22 e domenica 23 marzo oltre 400.000 appassionati in tutta Italia hanno scelto di visitare alcuni dei 750 luoghi d’arte aperti in occasione del

Sabato 22 e domenica 23 marzo oltre 400.000 appassionati in tutta Italia hanno scelto di visitare alcuni dei 750 luoghi d’arte aperti in occasione della 33° edizione delle Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. 

La giornata, che è stata organizzata dal Fondo per l'Ambiente Italiano ETS, quest'anno ha compiuto 50 anni. In Sicilia sono stati aperti gratuitamente (anche se i visitatori potevano lasciare un contributo libero) 60 luoghi di solito non visitabili in 20 città, grazie ai volontari delle 9 Delegazioni e 7 Gruppi FAI attivi in tutto il territorio siciliano.

In particolare la particolarità dell’evento sta nel fatto che ad esporre i beni non sono le guide esperte o i professori, bensì i giovani. Ad essere coinvolti in prima persona sono stati infatti gli studenti e le studentesse delle scuole e dell’Università, che per un weekend hanno vestito i panni di “ciceroni”. 
Cittadini di domani appositamente formati per narrare le meraviglie del loro territorio e che si sono messi in gioco per fare conoscere il nostro patrimonio culturale.
Un’occasione concreta di apprendimento sul campo e un’esperienza molto formativa, dato che hanno potuto avere un contatto diretto con i turisti, hanno potuto toccare con mano i monumenti della loro città e sviluppare un senso di appartenenza e responsabilità nei confronti della storia e delle tradizioni italiane.

Ieri, all’indomani dalla fine delle due giornate, abbiamo chiesto ad alcuni di loro di darci le loro impressioni su questa esperienza. Quasi la totalità ci ha risposto che è stato divertente ma allo stesso tempo istruttivo: “Di solito stiamo ad ascoltare i professori in aula e noi possiamo parlare solo se ci danno il permesso. È stato bello stavolta vedere tanti adulti e anche tanti insegnanti che ascoltavano noi. Qualcuno ci ha anche fatto i complimenti per l’esposizione”. 
“Io pensavo di non farcela a parlare perché sono timida – ha dichiarato una studentessa di Catania – ma dopo un’ora sono riuscita ad esprimermi senza imbarazzo. È stato molto importante per me, questa esperienza mi ha fatto sbloccare, anche perché abbiamo parlato con tante persone per due mattine e due pomeriggi di fila”.
Stancante stare tutte quelle ore all’impiedi? “No, per niente – ci rispondono – Forse più lo stress per il timore di non ricordare qualcosa o fare brutta figura”. 
Bisogna considerare che anche se l’evento si è svolto in un solo weekend, la formazione è iniziata comunque molto tempo prima. “È da settimane che ci prepariamo – ha dichiarato uno studente dell’Università di Catania – e c’è voluto molto impegno, perché non sono argomenti che si studiano tutti i giorni, però per me è stato un onore aver fatto da narratore. Sono un grande appassionato di beni culturali e aver parlato di quelli della mia città mi ha riempito d’orgoglio”.

Secondo le statistiche rese note nelle scorse ore, a livello nazionale il luogo più visitato è stato la Certosa di Parma, secondo posto a pari merito per Palazzo Clerici a Milano e Mausoleo Schilizzi a Napoli, terzo posto per Villa Il Vascello a Roma.
In Sicilia il luogo più visitato è Porta Nuova e Cavallerizza di Palazzo dei Normanni presso il Comando Militare Esercito «Sicilia» a Palermo, che si colloca al quarto posto a livello nazionale.

A Catania tra le aperture che hanno riscosso molto successo spiccano il Palazzo Vescovile, che ha svelato il suo salone di rappresentanza, e la sede della Banca d’Italia, con una collezione d’arte di pregio. Ad Acireale, tra le attrazioni di prestigio il Palazzo Vescovile, oltre a Palazzo Pennisi-Tusa con il suo maestoso salone e il Palazzo Carbonaro, che ha ospitato una speciale esposizione di Vespe d’epoca. A Caltagirone, invece è stato possibile visitare la splendida scalinata neoclassica di Palazzo Scuderi. Poi ancora il Fineco Center all’interno della storica Villa Bonajuto recentemente restaurata (un gioiello del Liberty catanese solitamente non accessibile).

A Messina è stato possibile visitare la Sede Centrale dell’Università degli Studi e il Faro di Capo Peloro, riaperto dopo il successo di pubblico ottenuto per le Giornate FAI d’Autunno.

A Siracusa il Fai ha proposto invece un itinerario di “riscoperta” della zona Umbertina, con le sue architetture: la sede dell’Aci, simbolo del lusso automobilistico degli anni ’20, la chiesa sacrario del Pantheon, esempio di architettura moderna, il Palazzo delle Scienze con le collezioni scientifiche di grande valore e l’edificio razionale dell’ex Istituto Musicale.