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Valerio Saitta

Giovani italiani i più sedentari d’Europa. Del Ministro dello Sport parte la proposta per il potenziamento

2025-03-16 05:00

Valerio Saitta

Apertura, Scuola, Sport,

Giovani italiani i più sedentari d’Europa. Del Ministro dello Sport parte la proposta per il potenziamento dell’educazione fisica nelle scuole.

Un incremento delle ore di educazione fisica nelle scuole, più aree dedicate all'attività sportiva sia dentro che fuori le aule e momenti ufficiali di

Un incremento delle ore di educazione fisica nelle scuole, più aree dedicate all'attività sportiva sia dentro che fuori le aule e momenti ufficiali di socializzazione come il ritorno dei Giochi della Gioventù: sono queste le proposte del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che lo scorso 13 marzo ha firmato un Protocollo d’intesa con il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e il Presidente di Sport e Salute S.p.A., Marco Mezzaroma, per rilanciare l’esercizio fisico negli adolescenti.

“Secondo l’OMS il 94,5% dei ragazzi italiani non pratica sport con la frequenza necessaria – ricorda il Ministro – L’obiettivo minimo sarebbe quello di praticare sport per almeno un’ora al giorno, ma siamo ancora lontani da questo traguardo”. E per combattere la sedentarietà, il Governo intende partire proprio dalle scuole. 
Ma cosa si intende fare nello specifico?
Prima di tutto si vogliono aumentare le ore di educazione fisica: “Due ore a settimana di educazione fisica nelle scuole sono poche – sentenzia il ministro – Per un lungo periodo questa materia è stata considerata un’opzione, una disciplina non molto importante, ma ora sta tornando ad essere rivalutata. Grazie alla collaborazione con Giuseppe Valditara lavoreremo per arrivare a tre ore a settimana”. E l’iniziativa non si limiterà solo alle scuole superiori e medie, ma si intende estenderla anche ai primi anni della scuola primaria. Prima però bisognerà “fare un po’ di conti” e per questo la proposta dovrà passare al vaglio del Ministero dell’Economia, dato che questa novità comporterebbe una copertura finanziaria non indifferente.

Un altro importante punto da attuare è il rinnovamento degli spazi dedicati all’attività fisica: “Abbiamo stanziato il doppio dei fondi previsti dal PNRR per rinnovare le palestre scolastiche“, ha dichiarato Abodi, “strutture alternative come cortili e aule che restano vuote a causa della denatalità. Un’altra proposta innovativa potrebbe essere quella di aprire le palestre anche nel pomeriggio, affinché possano essere utilizzate dalle altre realtà del territorio”. Secondo il Ministro lo sport inoltre deve essere un diritto garantito per tutti. E per questo, si deve fare in modo che sia accessibile: "Nell’ultima finanziaria abbiamo previsto un contributo per le famiglie con ISEE sotto i 15mila euro, affinché fare sport non sia considerato un privilegio".

Un altro aspetto che il Ministro ha voluto ricordare è il ritorno, in una nuova veste, dei Giochi della Gioventù, come momento di socializzazione. Si perché lo sport non è solo mantenersi in forma in maniera individuale, ma è anche un momento di “sano confronto” tra pari. "Da quest’anno ci sarà la prima edizione dei nuovi Giochi, con cinque sport: pallacanestro, pallavolo, atletica leggera con alcune discipline, ginnastica, tennis con il pickleball. Saranno un gioco di contenuti, che si accompagneranno ad altri temi come la disabilità, l’alimentazione, la salute, l’ambiente e la cultura", annuncia Abodi.

Potenziamento dell’Educazione fisica dunque per combattere la sedentarietà sin dall’adolescenza. Ma davvero la situazione è così drammatica? Davvero i giovani italiani si muovono così poco a tal punto da esserci bisogno di tali riforme?
Secondo Alberto Mantovani, professore emerito di Humanitas University e direttore scientifico di Irccs Istituto Clinico Humanitas, la situazione è piuttosto grave. In occasione del quinto congresso internazionale “Healthy Lifespan – Positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport”, svoltosi lo scorso mese di Ottobre a Milano, sono emersi dati preoccupanti per la nostra Nazione. 
L’Italia è infatti il Paese europeo che detiene il record di bambini inattivi che non fanno attività fisica ed è seconda solo alla Spagna per numero di bimbi in sovrappeso
In effetti basta guardare nelle nostre case o in giro per i punti di ritrovo giovanili per capire che il problema è sotto gli occhi di tutti. Sono lontani i tempi in cui si ci divertiva giocando a calcio in piazza con una palla di carta. Oggi i ragazzi passano molto più tempo con lo sguardo in basso seduti a “scrollare” un cellulare, a chattare o a vedere video e gli unici movimenti fisici che si vedono in giro sembrano essere i balletti che poi vengono postati su Tik Tok. 

Dalle statistiche italiane della sorveglianza “OKkio alla SALUTE” si evince che solo un terzo dei bambini dedica al massimo un giorno alla settimana all’attività fisica strutturata. Inoltre il 41,5% dei giovani ha la TV nella propria camera da letto e il 45,1% trascorre più di 2 ore al giorno davanti a videogiochi, tv, tablet e al cellulare. Dati che nel complesso peggiorano nelle aree più povere del nostro Stato con i risultati peggiori nelle regioni del Sud.

Basterà un’ora in più di educazione fisica negli istituti scolastici e un potenziamento delle infrastrutture sportive per invertire la rotta?
Sicuramente in un sistema scolastico italiano che tende a dare maggior importanza a materie più “classiche”, questa iniziativa sembra spingere verso una rivalutazione delle discipline più pratiche. C’è da capire se l’eventuale ora in più di educazione fisica sarà aggiuntiva al monte ore settimanale o andrà inserita a scapito di un’ora di un'altra materia. Abbiamo chiesto in giro in diverse scuole e possiamo dire che al momento i ragazzi sembrano essere tutti favorevoli a questa proposta (e c’era da aspettarselo).