
Era il 18 marzo del 1981, un mercoledì come tanti, ma solo apparentemente. Stava per andare in onda Quark, uno dei primi programmi di divulgazione scientifica trasmessi in Italia, a condurlo un carismatico cinquantenne chiamato Piero Angela. Adesso questo nome è ovvio che "vi dica qualcosa", ma all'epoca era quasi sconosciuto. In pochi avrebbero immaginato che questa trasmissione potesse cambiare per sempre il nostro modo di vedere la scienza e la cultura, eppure, fortunatamente così è stato. Trasmesso in prima serata su Rai1, Quark è stato un programma fondamentale per divulgare le informazioni più importanti dal mondo della scienza e non solo. Non era facile entrare in maniera così convincente e radicata nelle case degli Italiani, parlando di argomenti potenzialmente ostici o sulla carta molto meno appetidibili rispetto ai classici programmi di intrattenimento, ma Piero Angela ci è riuscito in tutto e per tutto. Con la sua grande professionalità, la sua semplicità e la sua chiarezza è riscito ad avvicinare alla cultura un pubblico vasto ed eterogeneo. Il susseguirsi delle varie rubriche e degli interventi degli ospiti dava al programma un ritmo veloce e fresco, del tutto piacevole. I disegni di Bruno Bozzetto rendevano comprensibile, accattivante e fruibile anche i contenuti più ostici; gli aneddoti simpatici e smaliziati dello storico Alessandro Barbero catturavano sicuramente l'attenzione; e non erano da meno neppure gli interventi dell'etologo Danilo Mainardi. Ammettiamolo, chi di noi non ha mai provato ad indovinare l'animaletto che veniva disegnato pian piano sulla lavagnetta all'inizio della rubrica "Il mondo degli animali"? Per non parlare di quando capita di sentire la musica di Bach "Suite in re maggiore" e all'istante la mente corre alla sigla di Quark. Tutte queste piccole cose sono in qualche modo immagini che si sono fossilizzate nell'immaginario collettivo, e per fortuna sono patrimonio di tutti. Nel corso del tempo il programma ha subito varie modifiche, cambiando diversi nomi tra cui "Il mondo di Quark" e "Super Quark", ma la cosa importante è che lo spitiro alla base sia rimasto sempre quello: informare sempre e comunque. Perchè, proprio come diceva Henri Poincaré, "La vera gioia di un uomo di scienza sta nella comprensione e nella divulgazione della bellezza dei fenomeni, e non nelle possibilità applicative delle sue scoperte".