
Già da diversi anni il 14 marzo è universalmente conosciuto come 'Pi Greco Day' e le coincidenze legate a questo numero sono tanto curiose quanto emozionanti. Il 14 marzo 2018, difatti, ci lasciava il fisico statunitense Stephen Hawking, uomo la cui vita è stata costellata di importanti traguardi scientifici e non meno di interessanti coincidenze. Così il piccolo Stephen verrà al mondo l’8 gennaio 1942, esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo . “Stimo però che quello stesso giorno devono essere nati circa duecentomila altri bambini. Non so se qualcuno di loro abbia in seguito manifestato un qualche interesse per l’astronomia” commentava Hawking quando veniva interpellato in merito a questa incredibile coincidenza, con il raziocinio che lo caratterizzò per tutta la sua vita. Non possiamo però fermarci qui. Tra i tanti nomi che la storia ricollega al 14 marzo, quello di Albert Einstein, che era nato il 14 marzo 1879 a Ulma in Germania, 139 anni prima. Sempre il 14 marzo, inoltre, è una data cruciale per la scienza perché ricorre la festa del “Giorno del Pi greco”, ovvero la costante del rapporto tra circonferenza di un cerchio e il suo diametro che è 3,14, e nella lettura americana del calendario è appunto il 14° giorno del 3° mese dell’anno. Il primo a calcolare il valore del Pi greco fu il matematico siracusano Archimede. Fu poi Newton a perfezionarlo aggiungendo le prime 16 cifre decimali. Newton insegnò matematica all’Università di Cambridge, in Inghilterra: sulla stessa cattedra Hawking ha insegnato per trent’anni, dal 1979 al 2009.Nato ad Oxford, Hawking racconterà sempre che “benché i miei genitori abitassero a Londra, Oxford era un posto più favorevole in cui nascere durante la seconda guerra mondiale: c’era infatti un accordo per cui i tedeschi non avrebbero bombardato Oxford e Cambridge e gli inglesi avrebbero analogamente risparmiato dalle bombe Heidelberg e Göttingen. È un peccato che un accordo così civile non sia stato esteso anche ad altre città“.