In questi giorni si parla costantemente dei terremoti nei Campi Flegrei. Una situazione instabile ormai da mesi, con le istituzioni che per mettere in sicurezza case ed edifici, dare la giusta comunicazione agli abitanti e mettere a nero su bianco un adeguato piano di evacuazione hanno fatto finora davvero poco.
Purtroppo l’Italia e la nostra Sicilia non se la passano meglio. Qualche giorno fa hanno destato molta preoccupazione le scosse che si sono avvertite in Basilicata e nelle Isole Egadi.
La situazione nelle scuole siciliane appare piuttosto preoccupante. Secondo Adriano Rizza, segretario regionale della Flc-Cgil, che insieme alla Fillea ha realizzato qualche mese fa un’indagine sullo stato degli oltre 4.000 edifici scolastici in Sicilia, la sicurezza e l’attenzione mancherebbero, poiché non tutte queste strutture sarebbero in grado di garantire un ambiente sereno per alunni, insegnanti e personale. Infatti, Rizza sottolinea che molte di queste costruzioni non soddisfano nemmeno i requisiti minimi di sicurezza, tra cui, e questo è fondamentale, l’adeguamento sismico.
Quasi la metà degli edifici scolastici in Sicilia risale a prima del 1900, e considerando che è passato più di un secolo, è plausibile che possano resistere a un terremoto di una certa intensità? Difficilmente. Inoltre, la Sicilia è nota per essere una regione ad alto rischio sismico, quindi l'attenzione verso tali edifici dovrebbe essere massima. Ma è davvero così?
Un altro aspetto negativo riguardante l’edilizia scolastica siciliana è che il 70% degli edifici non possiede la certificazione di agibilità, mentre l’80% non ha la documentazione che attesti l’efficacia delle misure antincendio. Non è tutto, poiché esiste anche il problema dell’efficienza energetica: solo il 30% delle scuole siciliane è dotato di attrezzature adeguate per garantire un ambiente di studio confortevole per gli studenti e un luogo di lavoro idoneo per il personale. Parliamo di molto più che semplice aria condizionata.
Secondo invece l’ultimo rapporto “Imparare sicuri” di Cittadinanzattiva, i dati sono ancora più allarmanti: per la ricerca infatti in Sicilia gli edifici costruiti rispettando le norme antisismiche sarebbero solo il 7%. Solo in Sardegna e in Campania si fa peggio.
Ma volgendo uno sguardo ai ragazzi, quanti di loro sono davvero preparati all’emergenza terremoto? Sanno cosa fare in caso di forte scossa? Rispondere non è semplice e dipende senz’altro dalle località. Ci sono scuole e comuni che prestano molta attenzione all’argomento, facendo fare durante l’anno anche delle simulazioni di evacuazione, altre che dedicano a questo aspetto meno tempo.
È fondamentale educare gli studenti, fin da piccoli, a gestire correttamente le situazioni di emergenza in caso di terremoti, sia a scuola che al di fuori. Tutti dovrebbero essere preparati a fronteggiare il rischio sismico, ed è importante che i bambini ricevano questa formazione nelle scuole. La prevenzione è carente e si interviene solo quando ormai è troppo tardi.
Ci sarebbero disponibili fondi del Pnrr, una notevole somma da investire per riqualificare le scuole dell'infanzia e per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Tuttavia, c'è il rischio che tali risorse possano andare perdute a causa della mancanza di indicazioni chiare su come procedere. Di conseguenza, molti dirigenti scolastici si trovano in una situazione di incertezza.